I bilanci sociali di Caritas Lodigiana mirano a rispondere a queste domande in particolare:
La Caritas, per una errata definizione che ci portiamo dietro, avrebbe l’obiettivo primario di risolvere le emergenze umane. Agli occhi pur attenti di un lettore non coinvolto in prima persona, dando questi numeri potremmo rimandare l’idea di una grande attività emergenziale e di copertura sociale dei problemi dei meno abbienti, dando quindi un ritorno di sicurezza, di tranquillità operosa.
L’obiettivo primario della Caritas, e qui forse alcuni si scandalizzano, non è tanto risolvere casi sociali ma è sviluppare sensibilità umana (ancor prima che cristiana) da parte di tutta la comunità. Non vorremmo prenderci carico direttamente di persone in difficoltà (è compito di tutti, della società civile e non solo di una Chiesa, pur impegnata); vorremmo indurre con l’esempio a che ciascuno faccia la sua parte.
La presenza continua di tante persone in difficoltà aiuta la Caritas ad avere argomenti viventi, a proporre continuamente alle comunità di fare rete, a mettere insieme energie e risorse.
L’aiuto di Caritas che arriva alle persone è dunque “solo” un segno per tenere la comunità unita, attenta, consapevole, grazie agli ultimi. È un segno di attenzione che andrebbe colto e sviluppato, perché così da solo non basta. Con don Lorenzo Milani dovremmo riuscire a “fare strada ai poveri senza farci strada”.
L’obiettivo resta la Comunità, capace di cogliere nella debolezza la via, in grado di capire che i poveri non sono altro da noi, danno la forza profetica, fanno vivere la comunità.
Sono disponibili, alla pagina dedicata, i report annuali dei Contributi ricevuti dalla Pubblica Amministrazione.
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