Solo una cena?

L’idea della cena etnica e della raccolta fondi per la Casa di Accoglienza Femminile San Giacomo è nata in modo informale, in un pomeriggio di chiacchiere fra ospiti e volontarie. Nei mesi seguenti, si è delineato meglio come e dove realizzarla. Le ospiti, 5 in particolare (3 dalla Tunisia, una dalla Costa d’Avorio, una dal Burkina Faso), hanno dato la loro disponibilità per cucinare alcuni dei loro piatti tradizionali. L’oratorio del Borgo ha messo a disposizione gli spazi, gli scout (clan Tre Tende del Lodi 1) hanno dato la disponibilità per aiutare a servire ai tavoli e sistemare dopo la cena. Le volontarie hanno pensato alle decorazioni, allo striscione di benvenuto, ed hanno coinvolto le ospiti nel realizzarli.

È stata una scommessa: perché nessuno di noi è di professione cuoco o organizzatore di eventi, perché spesso la comprensione è ardua, perché a volte – anche quando crediamo di esserci comprese – intendiamo cose diverse, perché fare una spesa per un centinaio di persone è complesso ma lo è di più se a farlo sono un’ivoriana, una tunisina, una burkinabé e un’italiana.

Dal mio punto di vista, significa aver dato voce: l’ospite “richiedente asilo” è bisognosa di accompagnamento in tutto e per tutto, vivendo una regressione, dovendo imparare tutto da capo. Con lo strumento della cucina, torna capace di esprimere una parte fondamentale del proprio sapere, senza bisogno di essere corretta. L’ospite diventa protagonista attiva, portatrice di novità e degna di attenzione. I commenti e le domande dei commensali ci hanno rinforzato in questa convinzione. È stata solo una cena? È stata una follia, una sfida, giornate piene di imprevisti, ma… non vediamo l’ora di rifarla!

Magda Emmanuele, operatrice Caritas (Accoglienza femminile)

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