Dossier Casa San Giuseppe

24 Marzo 2023

A un anno dall’apertura il primo dossier sull’attività di Casa San Giuseppe

Domenica 19 marzo si è celebrata la solennità di San Giuseppe, festa di tutti i papà. Per Caritas è stata l’occasione di ricordare l’operato di Casa San Giuseppe ad un anno dall’inaugurazione (il 12 dicembre 2022 alla presenza dell’elemosiniere di Papa Francesco, il Card. Konrad Krajewski; i primi ospiti sono entrati il 14 febbraio 2022). Il riferimento alla figura di Giuseppe, ha sottolineato il nostro vescovo Mons. Malvestiti in un delle celebrazioni dedicate a San Giuseppe

“Ci insegna la discrezione, l’umiltà, il silenzio di una presenza costante e fedele”.

Silenziosamente, discretamente e umilmente l’attività di Casa San Giuseppe ha concluso il suo primo anno di vita come segno diocesano di carità. Con la pubblicazione del Dossier Casa San Giuseppe (scaricabile dal sito della Caritas diocesana) si è voluto scattare una fotografia sull’andamento dell’Area Caritas che si dedica alla grave emarginazione nel corso dell’anno 2022. Quest’area, in quest’ultimo anno, ha continuato a gestire gli storici servizi, ma a partire dal 15 febbraio è iniziata la gestione della nuova struttura, Casa San Giuseppe. All’interno della nuova struttura sono stati collocati il Dormitorio da 30 posti letto, il Centro di ascolto, il Centro diurno con cucina per le colazioni, la Lavanderia e il Deposito bagagli: una vera e proprio casa per tutti coloro che cercano ospitalità.

I dati quantitativi rilevati sono ben espressi nei grafici contenuti dal Dossier, fra questi il più rilevante è il numero totale di persone che hanno fatto accesso ad almeno uno dei servizi legati alla grave emarginazione: 526. La maggior parte è proveniente dall’Africa (il 18% dal Nord Africa e il 52% Africa occidentale) e con un’età media compresa fra i 25 e i 34 anni (la quasi totalità uomini).  Il dato qualitativo principale emergente, invece, è la centralità dell’ascolto che rappresenta il nocciolo dell’intervento Caritas, caratterizzato dalla dimensione educativa e pedagogica della presa in carico che ogni giorno si mette in campo all’interno di Casa San Giuseppe. Il confronto che quotidianamente si ha con le persone passa attraverso l’oggetto espresso dal bisogno materiale che la persona porta (documenti, casa, lavoro, salute principalmente), ma la possibilità che un percorso di aiuto nasca e si sviluppi passa attraverso la relazione di fiducia che nel confronto quotidiano all’interno dei due servizi avviene.

Per Caritas non è sufficiente trattare i bisogni per risolvere i problemi, bisogna lavorare anche sui desideri e le motivazioni che stanno “dietro”, perché sono questi che possono aiutare le persone a superare le mille difficoltà che incontrano in questo percorso spesso a ostacoli. I tempi della burocrazia, la mancanza di proposte di lavoro stabile, la difficoltà di trovare qualcuno che affitti una casa anche in presenza di disponibilità economiche sono i principali aspetti rilevati che scoraggiano le persone, che già in una situazione di fragilità, rischiano di perdersi in percorsi di marginalità e a volte purtroppo di illegalità.

Sempre da febbraio 2022 è iniziata una nuova interlocuzione con l’Ufficio di Piano e il Comune di Lodi, a fronte di due nuovi canali di finanziamento pubblico denominati Prins e PNRR, che hanno visto Caritas protagonista sin dalla prima fase progettuale. A seguito degli accordi intercorsi con l’Ufficio di Piano, anche per quest’ultimi Casa San Giuseppe è diventata sede dei servizi dedicati alla grave emarginazione e denominata Centro Servizi. Tra le novità più importanti il potenziamento del servizio di dormitorio, oggi aperto anche di giorno per coloro che lavorano di notte. La rete che lavora intorno a Casa San Giuseppe è composta – oltre che dall’équipe Caritas – anche da un coordinatore, una Assistente sociale, una psicologa e di educatori, specificatamente dedicate alla grave emarginazione individuati dall’Ufficio di Piano. L’equipe educativa di Casa San Giuseppe continua inoltre a gestire le progettualità delle 11 persone collocate nel dormitorio del Comune di Lodi, in via Defendente, 1.

Nel corso del 2022 si è confermata anche la stretta collaborazione con i volontari del MASCI (Movimento Adulti Scout di Lodi) che gestiscono il Centro San Bassiano per la raccolta e ridistribuzione di indumenti nuovi o usati in buono stato a famiglie fragili e a persone senza fissa dimora. Altra finestra importante sulla grave emarginazione si conferma la mensa diocesana: gli accessi in emergenza consentono di intercettare coloro che non sono ancora stati presi in carico. Nel 2022 hanno usufruito della mensa 286 persone, di cui anche 49 cittadini italiani. Il totale dei pasti erogati è di 16.599 (una media di presenza a pasto di 23 persone).

Scarica il Dossier Casa San Gisueppe

Clicca sull’immagine per scaricare e leggere il Dossier in .pdf

 

 

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