Ma questa non è emergenza! È la quotidianità che ora balza all’occhio.
Pare sicuro che il virus (il Covid-19) ci porterà a grandi cambiamenti a partire dal fatto, incontestabile ormai, che siamo tutti “sulla stessa terra”, o barca che sia. Ci rendiamo allora conto che i problemi di uno sono un problema dell’intera comunità. Ci voleva il Corona Virus e lo spettro della quarantena di macabra memoria a ricordarcelo, drammaticamente.
Dal 2016 al 2018, allorché un’altra “emergenza-casa” fu trattata con gli sgomberi, la vita di un centinaio di persone, visibili e conosciute, da chi frequenta Lodi, ma ignorate e costrette a vivere ai margini, si è svolta in inferni di questo tipo.
“Ma dove vado se la casa non ce l’ho?” è ormai un triste ritornello che dopo l’epidemia di Corona Virus sta bucando i nostri tablet e smartphone, ma che in realtà i Lodigiani stanno vivendo nell’indifferenza da anni.
In questi giorni ci scopriamo vulnerabili, fragili, inermi, di fronte a un “nemico” che non possiamo vedere ma di cui subiamo tutta la minacciosità. È il momento della vulnerabilità ed è il momento della fortezza. Ri-scopriamo questa virtù, cara al cardinale Martini, che ricordava:
«Dire “fortezza” significa parlare della paura e del coraggio: e tutti noi abbiamo momenti di paura, di ansia, di angoscia».
Riconoscere le nostre paure, prima di tutto in questo tempo – quello della malattia – è il primo passo per esortarci a essere responsabili, ad avere coraggio, non incoscienza.
Nella grande confusione generata dal timore si riscopre la quotidianità modesta e discreta di una comunità talora unita, in modalità nuove e diverse, creative potremmo dire, talora egoista. Purtroppo in questo contesto constatiamo molte storiche difficoltà sul fronte di chi vive ai margini: ed ecco che il tappeto si scoperchia! Ora si tratta di trovare molti bandoli di matasse storicamente ignorate, a cui si aggiungono quelle nuove che minano la nostra stessa sopravvivenza. E qui allora cambia tutto! Ora, per uscire da questa imbarazzante situazione cerchiamo altri luoghi riparati dove permettere a chi è in strada di trascorrere in sicurezza le giornate piovose e fredde. Perché una pattuglia in strada non dica più a persone senza dimora di tornare là dove ha dormito… è inaccettabile da chiunque abbia in mente la situazione… che é questa.
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