Il Trattato di Roma è stato firmato il 25 Marzo 1957: nonostante si trattasse di un documento tecnico e poco rivoluzionario, parte di un lungo processo iniziato dopo la seconda guerra mondiale, ha assunto un valore simbolico, in quanto momento fondante del progetto europeo; è infatti nella natura umana ricercare momenti simbolici, che diano senso alla nostra vita personale, familiare e sociale.
Anche Caritas Lodigiana ha pensato di dedicare questo focus sull’Europa, in occasione del 60esimo anniversario del Trattato di Roma, e ha pensato di farlo dando risalto all’impegno quotidiano di Caritas in questo progetto unitario.
Caritas, intesa come espressione genuina della diaconia della Chiesa cattolica, è stata stabilita in molti paesi ben prima del Trattato di Roma: Caritas è quindi sempre stata lì, vicino ai poveri e ai vulnerabili, e già questo – l’invisibile servizio di fraternità di centinaia di migliaia di volontari e impiegati verso gli esclusi, i dimenticati, i negletti – costituisce un grande contributo alla storia d’Europa. Nel nuovo millennio, in particolare grazie a Caritas Europa, si è iniziata un’azione sistematica di advocacy presso le istituzioni europee, sopratutto grazie ad una visione chiara dell’Europa.
Le società in Europa vivono in un ambiente di pace, libertà e solidarietà, dove i diritti umani e sociali sono rispettati in maniera piena e dove ogni persona, famiglia e comunità ha la possibilità e la responsabilità del suo proprio sviluppo.
L’Europa difende una comunità di valori dove, con profondo rispetto delle diversità, le persone vivono e interagiscono in uno spirito di mutuo servizio, per costruire una casa comune europea che poggia sulla sacralità della persona umana, che si prende cura, difende e protegge ogni uomo e ogni donna. Esiste, in Europa, una comprensione reale e una pratica della coesione sociale tra Nord e Sud, Est e Ovest.
La voce dei poveri
La voce dei poveri e delle organizzazioni che ne difendono gli interessi è ascoltata con attenzione, il che contribuisce alla creazione di una società più inclusiva. Una società civile forte partecipa pienamente in un dialogo riconosciuto con le istituzioni e il mondo economico.
La Chiesa in Europa – e lo stesso vale per la Caritas – in uno spirito di rinnovato ecumenismo Cristiano e in dialogo con le altre religioni, ama, serve e accompagna la società come punto di incontro e di dialogo per tutte le persone di buona volontà. Un’economia più umana reduce le diseguaglianze, previene lo sfruttamento e offer un’occupazione a tutti. L’integrazione dei migrant è basata sul dialogo e su diritti e responsabilità condivise. Lo Stato garantisce la protezione sociale per tutti, in particular modo ai più deboli.
L’Europa è una società aperta al mondo e in dialogo costante con le altre regioni del mondo.L’Europa si prende cura della casa comune che è il mondo e si assume una responsabilità condivisa per il mondo, rimanendo pronta e reattiva in caso di crisi umanitarie, contribuendo allo sviluppo sostenibile dei popoli e delle comunità in altre parti del mondo, in partenariato con gli attori locali.
Image Credits: George Pachantouris
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