Caritas lodigiana ricorda e invita tutti coloro che fossero interessati a partecipare alle proiezioni, alle mostre e agli incontri del Festival del cinema africano, dell’Asia e dell’America latina 2018 a Milano. In particolare si segnala la serata organizzata dal NAGA con la proiezione del film IBI di A. Segre:
alle 17 – Spazio Oberdan, V.le Vittorio Veneto, 2, Milano – MM Porta Venezia
Caritas Lodigiana organizza da ormai un anno e mezzo – grazie alle tre operatrici e insegnanti certificate DITALS II liv. – la scuola di italiano per i richiedenti asilo ospiti nella case di accoglienza gestite da Caritas. La scuola, che non si limita al solo insegnamento della grammatica italiana, è un virtuoso esempio di insegnamento orientato all’integrazione che comporta anche l’organizzazione di uscite didattiche a varie realtà del territorio e di laboratori interattivi. All’interno di questo percorso le insegnanti porteranno i ragazzi e ragazze della scuola ad assistere a una proiezione del Festival venerdì 23 marzo “Spazio Scuola Young”.
Questa ventottesima edizione porta ancora i colori della caleidoscopica zebra che per il terzo anno ci guida alla scoperta della modernità dei tre continenti. Grazie alla rivoluzione 3.0 si sta avviando un’era di grandi cambiamenti che vivacizza anche la produzione culturale e artistica. In Africa possiamo addirittura parlare di high tech liberation, se pensiamo alla forte spinta propulsiva data dal recente arrivo di internet ad alta velocità.
Nelle opere cinematografiche i temi dell’attualità, le questioni dell’identità e dello spazio, le migrazioni e i conflitti sono ancora la principale fonte di ispirazione per i nostri registi. Ma è il linguaggio che cambia. Nella nostra selezione, più di 50 film scelti su 600 film ricevuti, diamo voce a giovani registi che ci hanno sorpreso grazie alla espressione di un cinema indipendente che non cede a compromessi e interferenze, ma si esprime con libertà e immaginazione. Le loro voci originali, le visioni acute della realtà, sguardo sincero e appassionato degli autori sui loro Paese, sono il migliore ingrediente per un ribaltamento dei cliché delle immagini fabbricate in serie.
Nata nel Benin nel 1960, Ibi prende una difficile decisione nel 2000: abbandonare i tre figli in Africa per garantire loro un futuro migliore. Schiacciata dalle difficoltà economiche, non ha altra scelta che affidare i bambini a sua madre e impegnarsi a trasportare della droga dalla Nigeria all’Italia. Viene arrestata a Napoli, dove sconta una pena di tre anni e dopo la quale si stabilisce nel quartiere più africano d’Europa, Castel Volturno. Per oltre quindici anni, Ibi lotta per il diritto di vivere in Italia, racconta la sua travagliata storia attraverso i filmati e le fotografie che servono a restituirle dignità oltre che speranza, e sono oggi raccolti nel documentario di Andre Segre. Un coinvolgente e toccante video collage che ricorda una donna spezzata, scomparsa prima di riuscire a tornare dalla sua famiglia d’origine.
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