“Quando parlerà del nostro dolore, quando ricorderà i mille giorni di sofferenza, ricordi anche i mille giorni di amore, perché solo l’amore, la fede e la speranza danno un vero significato alle ferite”.
Con le parole di uno studente ucraino papa Francesco ha fatto memoria dei mille giorni di una guerra che non oppone solo la Russia all’Ucraina, ma apre ferite profonde nella comunità internazionale e provoca una crisi economica di cui soffrono soprattutto i più poveri. Il cardinale Matteo Zuppi durante la celebrazione nella basilica di S. Maria in Trastevere:
“Mille giorni. In realtà sappiamo che un giorno è già insopportabile, per il suo carico terribile di morte che provoca. Un giorno. Quando muore un uomo è il mondo che muore, perché in quella persona c’è un pezzo unico dell’immagine di Dio. Ne sono passati mille. Giustamente è stato ricordato che per l’Italia la Prima guerra mondiale durò 1.261 giorni, e la chiamiamo la Grande Guerra! Abbiamo visto la forza di resistenza del popolo ucraino, che la sofferenza la conosce bene, basta pensare all’Holodomor, di cui si celebra la ricorrenza nei prossimi giorni che ha inghiottito milioni di suoi figli, ferita che ogni famiglia ucraina porta nel profondo”. “Oggi chiediamo con insistenza la fine della guerra e una pace giusta e duratura”.
“Pace e giustizia sono unite, come due sorelle le quali una aiuta, permette e difende l’altra. Mille giorni di tempesta, ma anche mille giorni di una straordinaria e profondissima fraternità, che è enormemente cresciuta e che non solo non è provata da stanchezza, ma anzi è ancora più convinta e necessaria”.
Per l’occasione – a sottolineare soprattutto la solidarietà – riproponiamo il video del primo volo umanitario, con Caritas Italiana (un grazie a Andrea Garofalo), all’indomani dello scoppio della guerra.
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