Ušivak (Bosnia): la storia di Nagina

Ušivak si trova in un fondo valle a un quarto d’ora di macchina da Sarajevo. Il campo, ora prevalentemente per famiglie e minori non accompagnati, è stato aperto nell’ottobre 2018. C’è spazio per 800 persone e in questo momento ospita 115 famiglie e 200 minori non accompagnati. In tutto ci sono 320 bambini, nessuno di loro va a scuola.
Qui la Caritas gestisce la lavanderia e un social cafè, uno spazio di distensione aperto per le attività ludiche dei bambini, per giocare insieme e per imparare o anche solo per bere un tè. In effetti sono le due di pomeriggio e oggi ne sono stati già consumati 80 litri, ci dicono.

Incontro Nagina fuori dal container dove vive con la sua famiglia (un container ospita 8 persone e, quindi, una o due famiglie). Arriva dall’Afghanistan e parla bene inglese.
Le chiedo da quanto tempo è in cammino e per calcolarlo deve riflettere sull’età della sua figlia più piccola :

«cinque anni, ero incinta quando siamo partiti, lei ne ha 4 e mezzo».

Oltre a lei c’è un bambino più grande che ha 8 anni. Rifletto sui chilometri percorsi e sulla fatica dei bambini a camminare. Nagina e la sua famiglia sono stati per due anni a Lesbos. Hanno poi studiato un piano per raggiungere la terraferma in Grecia e da lì sono arrivati in Bosnia, dopo due settimane di cammino. Vorrebbe poter raggiungere la sorella che è in Germania. Le famiglie sono più stanziali nei campi perché in inverno è bene non tentare il game, con i bambini al seguito. I risparmi sono pochi e i rischi troppi e i bambini di Nagina sono già traumatizzati ; le storie di chi sperimenta i respingimenti al confine fanno troppa paura per tentare la sorte senza un piano preciso e con ampie possibilità di riuscita.

Testimonianza raccolta da  Silvia Sinibaldi, lodigiana, lavora a Bruxelles in Caritas Europa come International Cooperation and Humanitarian Director.

Come sostenere gli aiuti di Caritas in Bosnia?

In questo tempo di Quaresima è possibile donare per l’emergenza umanitaria in Bosnia grazie ai Regali Solidali e donare pasti che i migranti consumano nel nuovo refettorio costruito da Caritas e IPSIA.

I luoghi di Nagina a Ušivak (Bosnia)

"Social cafè" di Caritas-IPSIA "Social cafè" di Caritas-IPSIA Lavanderia Caritas Contanier dove vive Nagina Parco giochi
"Social cafè" di Caritas-IPSIA
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