Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.4 ha colpito alle 3,54 del 26 novembre l’Albania, con epicentro vicino a Durazzo. La Caritas Albania insieme alla rete internazionale di Caritas è già attiva per portare aiuto alla popolazione.
Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.4 ha colpito alle 3,54 del 26 novembre l’Albania, con epicentro vicino a Durazzo. La più forte scossa di terremoto registrata nel paese da decenni a questa parte. Altre 3 scosse di 5.3, 5.4 e 5.0 si sono succedute sino alle 17 del 27 novembre. Le città più colpite sono Durazzo e Thumane, dove diversi edifici sono crollati, numerosissimi sono stati danneggiati. I danni sono ingenti e importanti. Le ultime stime dei feriti parlano di 650 persone con diversi traumi e 22 vittime. 45 sono le persone salvate da sotto le macerie. I soccorritori e l’esercito stanno, in questi momenti, scavando sotto le macerie a Thumane e Durazzo dove risultano ancora dispersi. Purtroppo sono crollati diversi palazzi ed anche hotel nella zona di Durazzo.
Danni si sono registrati in molte città dell’Albania, oltre Durazzo, anche a Kruje, Lezhe, Tirana, Lac, Lushnje e Fier. È prematura una stima dei danni, ma sono molto ingenti e sono molte le persone che non potranno rientrare nelle loro case. È in corso uno sciame sismico e si sono registrate 250 scosse.
La Caritas Albania ha organizzato due squadre per effettuare visite sul campo: la prima era alla periferia di Tirana e la seconda a Durazzo e Thumane.
– Nella solo periferia di Tirana ci sono circa 35 case danneggiate e la gente è nel panico.
– Le informazioni sulla seconda squadra a Durazzo, riportano di un edificio di sei piani sprofondato di due piani più in basso, a Thumanë, 5 edifici sono completamente collassati, il che significa che 45 famiglie hanno perso tutto. Le autorità locali in quel villaggio parlano già di 10 morti, ma si prevede che questo numero sarà purtroppo destinato ad aumentare.
– Le autorità hanno schierato forze armate e di polizia per sostenere gli sforzi di soccorso. Il governo sta iniziando ad attivare rifugi di emergenza. Il sostegno alimentare è uno dei bisogni immediati più urgenti. Poiché l’inverno è già arrivato, altre necessità immediate sono coperte e e kit per l’igiene.
La protezione civile sta allestendo:
• 3 centri di alloggio a Tirana;
• 3 centri di alloggio a Shijak – Durazzo;
• 1 centro di alloggio a Helmes – Kavaje;
• 1 campo di tende aperte a Thumane;
Su ordine del ministro ogni scuola di ordine grado è stata chiusa.
1 centro di accoglienza per sfollati è stato da poco istituito a Tirana presso la struttura salesiana.
– La Caritas Albania ha visitato alcune delle aree più colpite sin dalla prima mattinata e ha iniziato a distribuire prodotti alimentari in Thumanë, per le persone in attesa dell’allestimento del campo.
– Caritas Albania ha messo già a disposizione 10.000 euro per i primi aiuti di questi giorni.
– La Caritas Albania è in costante contatto con la rete di riferimento (Caritas Diocesane e parrocchie) per la raccolta di informazioni sulla situazione perché i dati e le esigenze cambiano sistematicamente di ora in ora, essendo ancora in fase emergenziale.
– La Caritas Albania ha utilizzato i fondi di due meccanismi di risposta alle emergenze in corso per finanziare i primi soccorsi per la distribuzione di cibo, coperte, acqua e kit igienici su indicazione del ministero dell’interno ed in rete con altre organizzazioni internazionali.
– Caritas Albania e la Diocesi di Tirana, tramite la Caritas Diocesana di Tirana – Durazzo stanno preparando un piano di attivazione dei volontari ed operatori per il supporto agli sfollati.
– La Caritas Albania ha ricevuto la richiesta ufficiale dal ministero degli interni per la distribuzione di generi alimentari e non per gli sfollati nei diversi campi di alloggio menzionati sopra.
Fase emergenziale:
– distribuzione di kit igienici, cibo, acqua e coperte;
– aggiornamento e mappatura dei bisogni delle parrocchie e Diocesi (processo ancora in corso);
– presenza di volontari e vicinanza alla popolazione;
– visita alle famiglie sfollate;
– verifica degli edifici e strutture parrocchiali danneggiate;
– coordinamento con le autorità;
In una seconda fase, che sarà identificata da un piano operativo per l’emergenza, si prevedono:
– interventi di supporto ed aiuto economico e materiale alle numerose famiglie sfollate;
– aiuti economici tramite le parrocchie e Caritas Diocesaninterventi di ristrutturazione;
– attività di animazione e vicinanza alle famiglie sfollate e colpite dal sisma;
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