Finalmente si torna

6 Luglio 2022

Pubblichiamo con piacere il contributo della nostra mitica Elena Pagliari che ha organizzato quest’anno il ritorno in presenza dello Spezziamo il Pane. Elena non ha bisogno di presentazioni perché è uno dei volti più conosciuti della Caritas Lodigiana, continuate a leggere qui sotto il suo racconto.

“La messe è molta, ma gli operai sono pochi” Luca 10, 1-9

Finalmente! Dopo due anni si ritorna con la notte ai forni all’interno della consueta iniziativa dello Spezziamo il Pane. Arrivo al panificio, sono le 2 e un quarto, è notte fonda, sono tutti lì i panettieri, i soliti volti ormai familiari, sono già al lavoro, ci salutiamo, due parole ma non si fermano, continuano nelle loro attività: c’è tanto pane da preparare. Ecco i primi volontari, subito dopo gli altri, puntualissimi, in tutto 15,  ragazze e ragazzi che arrivano da diverse parrocchie dai 15 anni fino ai 28.

Li ringrazio di essere qui questa notte per compiere un servizio alle nostre comunità mentre escono dai forni i primi “carrelli” con il pane appena sfornato, caldo e profumato. Arriva anche il don che ci aiuta ad introdurre la notte, un breve saluto e spieghiamo l’iniziativa e il gesto caritativo collegato, segue una breve riflessione e la preghiera insieme. È ora di mettersi all’opera, ci dividiamo i compiti, si comincia: il pane va pesato, messo in grandi sacchi, occorre contare e dividere i sacchetti piccoli e le cartoline e preparare tutto nel quantitativo prenotato da ogni parrocchia. Iniziamo un po’ in silenzio, via via cominciamo a chiacchierare, conoscerci, “cosa fai? Studi o lavori?”

A metà del servizio facciamo una pausa: pane e nutella per tutti!

I ragazzi sono bravissimi, precisi, sorridono, credo si stiano anche divertendo, intanto passiamo dal buio della notte ai primi raggi del sole: è l’alba! Siamo davvero veloci, terminiamo la preparazione in anticipo tra poco arriveranno i volontari delle parrocchie a ritirare il pane prenotato e il materiale per confezionare i sacchetti piccoli che verranno distribuiti durante le celebrazioni, il pane così benedetto arriverà sulle tavole delle nostre case dove verrà spezzato, mangiato. I ragazzi volontari ci salutano e tornano a casa per il meritato riposo, alcuni però rimangono fino alla fine, fino a quando l’ultima parrocchia ritira il proprio pane. Raccogliamo le ultime cose, sistemiamo gli spazi del panificio che ci ha accolto, abbiamo davvero finito, ringrazio i panettieri, ringrazio i ragazzi, loro ringraziano noi “ci vediamo l’anno prossimo”.

Salgo in macchina e verso casa penso che sono due le parole che più di tutte ho sentito pronunciare questa notte: PANE e GRAZIE, è l’eucarestia, è il Corpus Domini.

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