Speciale MESE DELLA PACE 2017

25 Dicembre 2016
Il 1° gennaio 2017 celebreremo la 50^ Giornata Mondiale della Pace. Il tema di quest’anno è “La nonviolenza: stile di una politica per la pace”.
«La nonviolenza – scrive papa Francesco – è talvolta intesa nel senso di resa, disimpegno e passività, ma in realtà non è così. […] La nonviolenza praticata con decisione e coerenza ha prodotto risultati impressionanti. I successi ottenuti dal Mahatma Gandhi e Khan Abdul Ghaffar Khan nella liberazione dell’India, e da Martin Luther King Jr contro la discriminazione razziale non saranno mai dimenticati. Le donne, in particolare, sono spesso leader di nonviolenza, come, ad esempio, Leymah Gbowee e migliaia di donne liberiane, che hanno organizzato incontri di preghiera e protesta nonviolenta (pray-ins) ottenendo negoziati di alto livello per la conclusione della seconda guerra civile in Liberia».
«La Chiesa – prosegue il Pontefice – si è impegnata per l’attuazione di strategie nonviolente di promozione della pace in molti Paesi, sollecitando persino gli attori più violenti in sforzi per costruire una pace giusta e duratura. Questo impegno a favore delle vittime dell’ingiustizia e della violenza non è un patrimonio esclusivo della Chiesa Cattolica, ma è proprio di molte tradizioni religiose, per le quali “la compassione e la nonviolenza sono essenziali e indicano la via della vita”. Lo ribadisco con forza: “Nessuna religione è terrorista”. La violenza è una profanazione del nome di Dio. Non stanchiamoci mai di ripeterlo: “Mai il nome di Dio può giustificare la violenza. Solo la pace è santa. Solo la pace è santa, non la guerra!”. «In questo senso, rivolgo un appello in favore del disarmo, nonché della proibizione e dell’abolizione delle armi nucleari: la deterrenza nucleare e la minaccia della distruzione reciproca assicurata non possono fondare questo tipo di etica. Con uguale urgenza supplico che si arrestino la violenza domestica e gli abusi su donne e bambini», chiede ancora papa Francesco.
Il 1° gennaio vedrà poi la luce il nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che aiuterà la Chiesa a promuovere in modo sempre più efficace «i beni incommensurabili della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato» e della sollecitudine verso i migranti, «i bisognosi, gli ammalati e gli esclusi, gli emarginati e le vittime dei conflitti armati e delle catastrofi naturali, i carcerati, i disoccupati e le vittime di qualunque forma di schiavitù e di tortura».
Leggi qui il Dossier Caritas su flussi migratori e diritti negati

Appuntamenti

Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2017

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